Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore 2020

Oggi ricorre la Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore. Vogliamo cogliere l’occasione e parlarvi del diritto d’autore per cercare di fare luce su una materia ancora (purtroppo) oscura a molti. 

Come è facilmente intuibile, il diritto d’autore, tutela le creazioni di un autore. Oltre ai diritti patrimoniali, all’autore vengono riconosciuti anche i diritti morali sull’opera. Questo vuol dire che l’autore dispone in modo esclusivo della sua opera, può rivendicarne la paternità, decidere se pubblicarla, opporsi a ogni sua modifica, autorizzare ogni tipo di utilizzazione e ricevere i relativi compensi derivanti dalla pubblicazione. 

Cosa devi sapere?

  1. Il diritto d’autore nasce con la creazione dell’opera stessa, non è necessaria una rivalsa formale
  2. Vengono tutelate tutte le forme che abbiano “carattere creativo” come libri, fotografie, immagini, testi musicali…
  3. Si estendono anche oltre la morte dell’autore (70 anni)
  4. L’autore può cedere in tutto o in parte i suoi diritti patrimoniali
  5. In caso di violazione sono previste sanzioni civili, penali e amministrative

Un po’ di storia

Nonostante possa sembrare un concetto del tutto moderno, il diritto d’autore è da sempre argomento di discussione. Già nel Cinquecento a Venezia era diffusa la pratica del “privilegio”, prima esclusivamente per gli editori e gli stampatori, e poi anche per gli autori in quanto fautori del lavoro creativo e quindi della fatica connessi alla scrittura. 

Questa pratica rimane, più o meno intatta, per tre secoli, quando la diffusione della scrittura come vero e proprio mestiere richiede un aggiornamento della materia. Dato che ancora non esisteva uno Stato italiano si diffondono numerosi decreti che hanno validità solo per i singoli Stati in cui erano stati emanati. La prima legge italiana arriva nel 1865 con l’unificazione.

La legge che conosciamo oggi deriva dalla normativa emessa in epoca fascista nel 1942 (guarda caso fu emanata proprio oggi!) ma la comunicazione digitale e globale degli ultimi anni ha reso necessario un importante aggiornamento della normativa.  

Nel 2019 infatti è stata approvata la riforma copyright UE per arrivare a un più equo rapporto tra i big (google, facebook, youtube) e gli autori di contenuti creativi. 

La riforma però ha scatenato accese polemiche, in particolare sugli articoli 11 e 13. Tanto che nuove modifiche si sono rese necessarie. 

Attualmente la normativa (art. 11) prevede per gli editori la facoltà di accordarsi con le piattaforme online per farsi pagare l’utilizzo dei contenuti. Mentre passa alle piattaforme (medie e grandi) l’obbligo di verificare che i contenuti pubblicati non violino le normative copyright, nella precedente versione era obbligo degli autori stessi. 

Purtroppo ancora oggi gli strumenti ideati in alcuni casi risultano essere troppo deboli e lenti rispetto alla velocità con cambia il mondo dell’informazione