Giri di bozze: in cosa consistono?

La correzione bozze è una revisione formale del testo, ha lo scopo di individuare gli errori che sono sfuggiti precedentemente (lessicali, di battitura, grammaticali…). Ad occuparsene è il redattore editoriale o editor. 

Giri di bozze
Sono le varie fasi (solitamente almeno due) in cui un libro viene letto e verificato in ogni sua parte. Si concludono con il fatidico “visto si stampi” dell’autore.

Primo giro di bozze: l’editor
Dopo la lettura e la correzione della prima bozza, l’editor segnala all’autore errori, dubbi e proposte. 

Primo giro di bozze: l’autore
L’autore si confronta con le segnalazioni dell’editor e decide se accettare o rifiutare le correzioni proposte.

Secondo giro di bozze: l’editor
Oltre ad individuare ulteriori refusi sfuggiti alla prima correzione, in questa fase si controlla anche che tutte le correzioni segnalate in prima bozza siano state inserite. 

Visto si stampi
La seconda bozza viene consegnata all’autore per la sua verifica finale. Una volta accertato che tutto sia in ordine si procede con il “Visto si stampi” ovvero l’autorizzazione dell’autore alla pubblicazione del libro. 

Come inviare il tuo dattiloscritto a un editore

Il tuo dattiloscritto è pronto e vorresti mandarlo a un editore ma non sai sa dove iniziare? Ecco alcuni consigli su come farlo al meglio!

Conosci il tuo lavoro
Prima di mandare il tuo testo a un editore devi essere in grado di raccontare brevemente di cosa si tratta, individuarne il genere e il lettore tipo. Ti servirà nella scelta dell’editore a cui proporti.

La lista degli editori 
Devi sapere il più possibile sull’editore a cui stai inviando il testo. Studia i cataloghi editoriali delle case editrici e scegline una (o più) in linea con il genere del tuo dattiloscritto e che si rivolge al tuo lettore ideale.

Invio spontaneo
Verifica che l’editore che hai selezionato accetti i dattiloscritti inviati spontaneamente dagli autori. Le case editrici più grandi solitamente si rivolgono a degli intermediari che si occupano di ricercare i testi adatti alla loro linea editoriale. Sarebbe controproducente inviare il tuo dattiloscritto a un editore che non prende in considerazione gli invii spontanei. 

La mail di presentazione
Sembra banale, ma la mail con cui ti presenti è fondamentale. Sii breve, preciso e sincero. Controlla sempre che non ci siano refusi, e che la tua mail sia indirizzata alla persona giusta della redazione. 

Cosa scrivere nella mail di presentazione
Oggetto: Proposta editoriale, “titolo”, Nome Cognome

Corpo della mail:
_ Presentati brevemente. 
_ Spiega in poche righe perché vorresti pubblicare proprio con quella casa editrice, in questo modo dimostrerai di conoscere la realtà alla quale stai scrivendo.  
_ Proponi la tua storia con una frase. 
_ Inserisci i tuoi contatti (e-mail e telefono)
_ Saluti

Invia il materiale richiesto
Ogni editore ha delle regole precise sull’invio del materiale da valutare. Invia solo quanto richiesto (dattiloscritto, sinossi, biografia, contatti…) e nel formato richiesto (cartaceo, digitale).  

Il documento
Il testo del dattiloscritto deve essere leggibile: formato A4, corpo testo 12, font leggibili (arial, times, adobe garamond), testo giustificato, numeri di pagina, interlinea 1,5, margini ampi

Gli errori più comuni
_ Inviare a tappeto il dattiloscritto a tutte le case editrici 
_ Inviare la mail a più destinatari (occhio soprattutto ai destinatari in copia nascosta, che non sono poi così “nascosti”)
_ Inserire tra il materiale inviato i ringraziamenti per la pubblicazione
_ Inviare un’immagine per la copertina 

Perché digitale?

Noi di EDILab vediamo i libri come porte attraverso cui chi legge può entrare in storie che prendono vita tra le sue mani. Il nostro progetto editoriale si plasma con l’intento di non voler semplicemente trasferire un contenuto cartaceo su un dispositivo elettronico, ma vuole rendere l’esperienza libro interamente digitale.

Ci rivolgiamo a te che i libri li vivi e non li leggi.

Per te abbiamo deciso di creare intorno ai nostri libri una realtà immersiva che sfrutti le infinite possibilità della tecnologia.
I nostri libri, infatti, si animano tra le tue mani, regalandoti un’esperienza di lettura interattiva e dinamica che non stravolge l’emotività legata alla lettura, ma che la arricchisce attraverso contenuti multimediali che ti faranno sentire parte della storia che stai leggendo.

Quante volte alla fine di un libro ti è capitato di sentire la necessità di cercare informazioni legate ad esso, conoscere meglio i personaggi, i luoghi, i suoni, le idee dell’autore? Grazie alla nostra proposta editoriale sarà possibile soddisfare tutte le tue curiosità con un semplice clic.

Se tutto questo è ciò che stai cercando non ti resta che vivere questa esperienza letteraria insieme a noi!

Il giardino segreto

Pur avendo visto moltissime volte il film, che adoro, non avevo mai letto il libro da cui è tratto. E ho fatto male! Scritto da Frances Hodgson Burnett, è un libro dolce e delicato, racconta la storia di Mary e della sua evoluzione. Presentata dall’autrice stessa come una bambina viziata ma non amata, antipatica e scontrosa la vediamo sbocciare parallelamente alla rinascita della natura. All’arrivo di Mary la brughiera inglese in cui si trova catapultata è spenta e grigia, ma con il passare del tempo sarà il centro di un’esplosione di colori e di vita. Proprio come anche Mary.

“Una delle cose più strane della vita è che solo raramente si ha la certezza di essere immortali. Capita qualche volta alzandosi nel momento tenero e solenne dell’alba e andandosene fuori da soli, quando si getta la testa all’indietro, si guarda in alto e si osserva il cielo pallido che lentamente si colora di rosso e tutte le altre cose splendide e sconosciute che accadono in quegli attimi, finché l’Est si commuove e il nostro cuore rimane immobile di fronte alla maestosità, sempre identica, del sorgere del sole…”󠀠

La Burnett era appassionata di botanica e con le sue magnifiche descrizioni riesce a trasmettere perfettamente questo suo amore. Mi è sembrato di essere veramente nella brughiera, di percepirne i profumi e i rumori


Nonostante si tratti di un libro per ragazzi i messaggi contenuti in questo romanzo sono potenti e colpiscono dritto al cuore, anche dei lettori adulti. Insieme a Mary scopriamo l’importanza dell’amicizia, il valore della condivisione e la magia della natura. Mi sono realmente commossa a leggere della rinascita del giardino e soprattutto delle emozioni provate da Mary davanti ad esso. 

Se pur con una prosa semplice, Il giardino segreto si è rivelato essere una lettura coinvolgente ed emozionante, soprattutto considerato che si tratta di un romanzo di formazione! Un libro che consiglio a tutti i piccoli lettori ma anche ai lettori adulti che vogliano emozionarsi. 

Il glossario dell’editoria: il pitch di un libro

Il pitch è una breve (a volte brevissima!) presentazione di un progetto. Viene usato nel cinema, ma anche in editoria. Serve a convincere chi ascolta che la vostra storia è buona, talmente tanto che vale la pena essere pubblicata.

Come fare un pitch fatto bene? Leggendo il nostro articolo potrete prepararvi al meglio!

Partite annotando le parole chiave del concetto che volete esprimere, qual è l’atmosfera del vostro libro? Cosa volete comunicare? Cominciate a creare una mappa di tutti i punti di cui volete parlare creando una sorta di gerarchia per capire quanto tempo dedicare a ognuno.

Considerate che saranno i primi 10 secondi del vostro discorso a catturare l’attenzione dell’ascoltatore, sì gli basterà questo minuscolo lasso di tempo per farsi un’idea su di voi e sulla vostra storia.  Iniziate, quindi, con una bella frase ad effetto!

A questo punto sappiate di avere ancora dai 20 ai 90 secondi, potete farcela!

Proseguite spiegando come si sviluppa la vostra storia, ma ricordate che la brevità è una degli elementi essenziali di un pitch. Dovrete essere chiari e concisi, senza mai dimenticare quel giusto tocco di originalità per non permettere a nessuno di distrarsi. 

La regola d’oro per ogni discorso è l’esercizio quindi: provate, registratevi, fatevi ascoltare da amici e parenti. Dovrete interiorizzare quello che volete dire, in modo da farlo vostro ed essere sempre più sciolti e naturali. Non imparate a memoria quello che volete dire ma tenete a mente le parole chiave, sarà più facile non sembrare dei robot!

Dovete preparare un pitch? Che state aspettando?! Cominciate subito e buona fortuna!

Il glossario dell’editoria: le parti del libro

Tutti amiamo i libri ma li conosciamo davvero? Abbiamo deciso di dedicare la puntata #edipills di oggi alle parti che compongono i nostri amati libri e, in particolare, alle sue sezioni interne. Sapete come si chiama la prima pagina di un libro? E la differenza tra indice e sommario? Da ora in poi ogni cosa avrà il suo nome!

occhietto: è la pagina iniziale su cui sono indicati i titoli della collana o della serie del libro. 

frontespizio: nelle prime stampe vi erano trascritte tutte le informazioni sul libro con ricchi abbellimenti decorativi. Oggi questa funzione è lasciata alla copertina (per la decorazione) e al colophon (per le informazioni) quindi nel frontespizio vengono semplicemente riportati il titolo, l’autore e l’editore.

colophon: di solito segue il frontespizio, in esso sono indicate le informazioni sulla traduzione (eventuale), sulla casa editrice, il copyright, il numero di edizione, il luogo e la data di stampa.

incipit: è l’inizio del libro, quello che fin da subito dovrebbe riuscire ad attirare il lettore. Potrebbe essere considerato come la porta per entrare nella storia. Il prologo, ad esempio, è un tipo di incipit. 

explicit: come facilmente intuibile, è la conclusione di un libro. Altrettanto importante, dato che un brutto finale può rovinare un interamente un’esperienza di lettura.

indice: è l’elenco ordinato delle parti che compongono il libro, di solito sono indicati anche i numeri di pagina in cui i vari capitoli iniziano. Può trovarsi all’inizio o alla fine del libro. Spesso viene confuso con il sommario che invece riporta brevemente il contenuto dei capitoli. Di solito si trova alla fine del libro ma anche del capitolo a cui si riferisce.

Il glossario dell’editoria: la sinossi

Agli autori spesso viene richiesto di inviare una sinossi insieme al proprio dattiloscritto e questo può creare confusione. Per questo abbiamo deciso di dedicare la puntata Edi pills di oggi proprio alla sinossi. 

Chiariamo subito che non si tratta della trama, sono due cose diverse! La trama infatti è l’intreccio, ovvero come accade quello che viene raccontato. La sinossi è la fabula, ovvero il riassunto di tutto ciò che succede dando l’idea della costruzione narrativa (procede con flashback o flashforward? ci sono cambi di punti di vista?). 

Quali sono le caratteristiche che deve avere una sinossi scritta bene?

  1. chiarezza: non è indirizzata ai lettori quindi non deve avere uno stile accattivante o appassionante, a leggerla sono gli addetti ai lavori che devono conoscere la vostra storia per quello che è.
  2. completezza: deve dare una visione d’insieme della storia quindi deve contenere tutti gli elementi che la compongono (inizio, svolgimento, conclusione).
  3. spoiler sul finale: sembra paradossale ma un esperto che deve valutare la vostra storia deve conoscerne il finale.
  4. brevità: la capacità di sintesi è fondamentale. In un solo testo bisogna raccontare tutto ciò che succede. Quindi no agli elogi al proprio stile, opinioni sulla storia o dettagli superflui. 

Quando scrivete una sinossi ricordatevi di farlo con la vostra parte razionale, è uno strumento per “vendere” il vostro libro, non deve rappresentare la vostra idea di letteratura.

Legge sul Libro: cosa cambia?

Ieri (25 marzo 2020) è entrata in vigore la Legge Levi, con l’approvazione all’unanimità del Senato. Tante le novità introdotte che avrebbero come scopo la promozione della lettura ma soprattutto la garanzia del pluralismo dell’offerta. Ma molte sono anche le polemiche sulle manovre previste. Ecco cosa prevede la legge punto per punto:

1. Istituzione di un fondo di 4.350.000 euro annui per la diffusione della lettura; 
2. Stanziamento di fondi per aiutare e promuovere la lettura nelle biblioteche e nelle scuole
3. Nomina della “Capitale italiana del libro” sulla base dei progetti presentati dalle città che si candidano per questo titolo;
4. Avvio della “Carta della cultura” del valore di 100 Euro annui con cui lo Stato contribuirà alle spese per l’acquisto di libri da parte delle famiglie economicamente svantaggiate;
5. Abbassamento del massimo di sconto applicabile sui libri dal 15 al 5% (vale per librerie e e-commerce; 
6. Istituzione di un Albo delle librerie di qualità;
7. Incentivi fiscali per le librerie; 
8. Taglio al bonus cultura: questa decisione sembrerebbe in contraddizione con l’intento della Legge. Il bonus, infatti, da quando è stato istituito ha aiutato migliaia di giovani a comprare libri. 

Voglio concentrarmi soprattutto sul punto più controverso, quello che riguarda la scontistica. 

I primi a levarsi contro questo limite sono i grandi gruppi editoriali. Questo perché, non potendo più avviare una strategia di sconti più aggressiva, saranno i primi a “risentirne”. La manovra, infatti, dovrebbe favorire i più piccoli, come le librerie indipendenti
Teoricamente in questo modo anche le librerie più piccole potranno finalmente entrare in competizione con i grandi gruppi soprattutto a livello locale dove sarà maggiormente garantita la tanto sperata pluralità dell’offerta culturale. Insomma, un’editoria che si basa più sulla qualità letteraria che sulle disponibilità economiche.  
Sempre in teoria, i lettori, non spinti dagli sconti ad acquistare i libri dai big dell’editoria, potranno godere di un’offerta più democratica e composta da più attori. 

Ma per ottenere tutto questo siamo sicuri che la soluzione migliore sia abbassare il limite degli sconti? Non era meglio prevedere dei fondi ad hoc per avviare una competizione più equa? Il dubbio è che, in questo modo, in realtà caleranno gli acquisti, dato che la spesa da sostenere per l’acquisto dei libri sarà maggiore. Si comprerà meno ma meglio? 

Probabilmente a ricevere una spinta positiva saranno la lettura in biblioteca e l’usato (in questo caso a giovarne sarebbe anche la salute del pianeta in termini di CO2 immessa e di carta utilizzata). 
Proprio a questo proposito, sono positiva verso le altre manovre previste dalla Legge Levi che si muovono verso una maggiore qualificazione della cultura. 

Infatti negli altri Paesi europei dove sono già previsti limiti per gli sconti o per i prezzi  (Germania, Francia, Inghilterra, Danimarca) le percentuali di lettori sono comunque alte. Questo perché da sempre la loro politica si è mossa in favore di una vera diffusione della lettura con iniziative che intendono “trasformare” ogni cittadino in lettore.  
È questa la direzione che si dovrebbe intraprendere anche in Italia! 

Resta da chiedersi anche se non fosse il caso, in un momento come questo in cui tutte le librerie sono chiuse, rimandare l’entrata in vigore di una Legge di questo tipo la cui portata potrebbe totalmente rivoluzionare il settore librario (e non sappiamo ancora se in negativo o in positivo). 

I libri in Italia (non) costano troppo?

L’editoria è uno dei settori in cui i luoghi comuni si sprecano: uno di questi è che i libri costino troppo. Il prezzo medio di copertina dei libri nel nostro Paese è di 16-20 Euro, per un prodotto di sola carta! Tutta colpa dell’avido editore che non abbassa i prezzi? 

Spoiler: La risposta non è quella che vi aspettereste!

Come per ogni impresa devono essere messi in conto i costi di gestione che includono dipendenti, affitto della sede, bollette… Secondo una stima generale questi incidono per circa il 10%

La distinzione tra costi fissi e variabili poi, gioca un ruolo fondamentale nel settore librario! Se è vero che stampare costa sempre meno è anche vero che c’è una grande differenza tra un colosso e un piccolo editore. Questo perché, logicamente, più copie vengono stampate e più basso sarà il prezzo per ogni singola copia. Nei costi di stampa se ne va il 30% (più o meno) del prezzo di copertina. 

Fino a qui sembra che l’editore si accolli i rischi di gran parte degli imprenditori ma la vera nota dolente riguarda la distribuzione, ovvero quella fase in cui il libro raggiunge gli scaffali e quindi i potenziali lettori. Sembra incredibile ma il 50% si “perde” proprio in questo fondamentale passaggio. 

Arrivati a questo punto del circuito, considerando un libro da 19 Euro se ne sono “andati” 15 Euro. Ma manca ancora un tassello, l’autore!

L’incidenza delle royalty di un autore è uno degli elementi che varia di più nei conti. Un esordiente infatti si “accontenta” del 5-7% sul prezzo di copertina mentre i diritti per un big (oltre all’eventuale anticipo) si possono avvicinare anche al 15%. 

Se si tratta di un testo straniero bisogna mettere in conto anche la traduzione. Ecco che un altro 10% viene tolto all’editore. 

Tolte tutte le spese, il guadagno dell’editore si assesta, quindi, intorno al 4-5% del prezzo di copertina (si arriva al 7-8% per i best-seller). Questo vuol dire che su un libro che costa 19 Euro all’editore vanno 0,76 centesimi!

Sono sicura che la prossima volta che comprerete un libro guarderete il suo prezzo con altri occhi!

NebbiaGialla Suzzara Noir Festival

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Da un progetto di Paolo Roversi, direttore artistico della rassegna fin dalla prima edizione nel 2007, il Noir Festival è diventato l’appuntamento di riferimento per il crime italiano. 

La piccola cittadina di Suzzara ospita tre giorni ricchi di appuntamenti dedicati agli amanti del genere. Presentazioni, workshop di scrittura creativa, conferenze, presentazioni. 

NebbiaGialla, il nome della manifestazione, fa riferimento al nome con cui questo genere è conosciuto in Italia* e al territorio della Bassa, noto per la propria nebbia. Il rapporto tra il Festival e il territorio si fa ancora più stretto con il coinvolgimento dei bar e ristoranti della zona in cui vengono organizzati aperitivi di incontro e scambio con gli stessi autori. 

Anno dopo anno ha saputo conquistare un pubblico sempre più nutrito grazie alla qualità degli eventi proposti. Cultura che diventa intrattenimento. 

* sapete come e perché sono stati chiamati “romanzi gialli”?